Glossario

Perché un GLOSSARIO della Fondazione?  Ci sono parole tecniche dell’attività di sperimentazione che devono diventare un lessico comune, soprattutto nelle accezioni con le quali vengono utilizzate nei nostri ambiti. Solo in questo modo si può partire da basi condivise per fare formazione e per accrescere le competenze.
Per capire meglio la nostra attività, la Fondazione ha quindi scelto di definire i termini specifici più salienti. Ecco di seguito l’elenco a cui il pubblico può fare riferimento.

Acari. Vasta sottoclasse degli aracnidi comprendente organismi di piccole o piccolissime dimensioni con corpo costituito da un unico pezzo (idiosoma) non suddiviso in segmenti e portante all’estremità le appendici boccali (gnatosoma).

Acaricida. Sostanza attiva o PF che ha la proprietà di combattere e contenere gli acari.

Adesivante. Coadiuvante che favorisce l’adesione del PF sulle piante irrorate.

Adesività. Capacità del fitofarmaco di aderire alla superficie del vegetale.

Agricoltura biologica. Rappresenta un metodo di produzione compatibile con l’ambiente che, per la difesa e la nutrizione delle colture, si basa sull’abolizione delle sostanze chimiche di sintesi ad eccezione dei composti rameici che possono essere impiegati. Tale tipo di agricoltura è stata regolamentata per la prima volta a livello comunitario nel 1991 con il Regolamento n. 2092/91/CE. Nel giugno del 2007 è stato adottato un nuovo Regolamento (n. 834/2007/CE) per l’agricoltura biologica successivamente integrato e modificato da altri regolamenti UE.

Agricoltura conservativa. Gestione del terreno senza l’uso dell’aratro e della presa di forza. … In altre parole non si ara e affina più il letto di semina, ma vengono usate speciali attrezzature per seminare evitando il più possibile di invertire gli strati di suolo e di interferire con la struttura del terreno.

Agrofarmaco. Termine utilizzato come sinonimo di “PF”.

Alghicida. Sostanza attiva o PF che ha la proprietà di combattere le alghe.

Ambiente. Le acque (comprese quelle sotterranee, di superficie, di transizione, costiere e marine), i sedimenti, il suolo, l’aria, il territorio, le specie della flora e fauna selvatiche e le loro interrelazioni, nonché le relazioni con altri organismi viventi. (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Antibiotico. Sostanza chimica prodotta da un microrganismo che uccide altri microrganismi o ne inibisce la crescita. Nella maggior parte dei Paesi europei, Italia compresa, l’impiego di antibiotici in agricoltura è proibito. Benché alcuni di questi prodotti (es. streptomicina utilizzata in Svizzera contro il colpo di fuoco delle pomacee) siano dotati di una certa efficacia nella lotta contro certe batteriosi, ci sono forti controindicazioni al loro impiego. I rischi legati all’uso di queste sostanze sono: la comparsa di ceppi batterici resistenti e implicazioni sanitarie per l’uomo. La resistenza agli antibiotici potrebbe trasmettersi dai batteri dannosi per le piante ai batteri nocivi per la salute umana.

Anticrittogamico. Sostanza attiva o PF che ha la proprietà di combattere le Crittogame (funghi e batteri). Si distinguono in antimicotici (combattono i funghi) e antibatterici (combattono i batteri).

Antideriva. Coadiuvante (PF additivo) che si unisce alla miscela antiparassitaria per diminuire l’effetto deriva. Aumenta la viscosità ottenendo gocce più grosse e pesanti.

Antidoto. Sostanza o cura atta a neutralizzare l’effetto di un avvelenamento da PF in genere somministrabile da un medico.

Antievaporante. Coadiuvante (PF additivo) che evita la rapida evaporazione della miscela dopo il trattamento.

Antigerminello. Prodotto ad azione erbicida che controlla le infestanti nel periodo che intercorre tra la fase di germinazione dei semi e la fase di plantula.

Antigermogliante. Fitoregolatore capace di impedire il germogliamento (ad esempio delle gemme dei tuberi di patata).

Antiparassitari. PF indicati per il controllo delle avversità biotiche parassitarie. Si distinguono in: anticrittogamici, insetticidi, acaricidi, nematocidi, molluschicidi, rodenticidi.

Antiparassitario. Termine generico che indica una sostanza attiva impiegata contro i parassiti delle piante.

Antischiuma. Additivo capace di impedire la formazione di schiuma durante la preparazione delle miscele antiparassitarie.

Appassimento. Stato temporaneo di afflosciamento della vegetazione che può essere superato effettuando una tempestiva irrigazione di soccorso.

Appressorio. Organo di aderenza del fungo al substrato ospite.

Aratura. L’aratura è una tecnica di lavorazione del terreno che consente l’interramento dei residui colturali e l’ossigenazione dello strato lavorato. È eseguita in genere con un aratro, strumento che pratica il taglio e il rovesciamento di un blocco di terreno, detto fetta, idealmente di forma parallelepipeda.

Area di rispetto. È “una superficie di terreno che separa fisicamente l’area trattata da un corpo idrico o da un’area sensibile da proteggere”. Essa svolge più funzioni, con efficacia differenziata in relazione alla tipologia e localizzazione all’interno del biotopo agricolo. Sono possibili molti tipi di aree di rispetto, così classificabili: coltivata (sì/ no), vegetata (sì/no), durata (permanente/temporanea), origine (artificiale/spontanea). La condizione necessaria e sufficiente perché un’area sia di rispetto è che essa sia non trattata. Un’area di rispetto è tale perché mette sempre “spazio” tra la sorgente inquinante (la barra, l’atomizzatore, il terreno trattato) e l’oggetto da proteggere (es. il corpo idrico); se in tale spazio si introduce anche una “barriera” (es. una siepe) si incrementa la sua capacità mitigatrice.

Argilla. [%] E’ la frazione granulometrica del terreno che comprende particelle di diametro compreso tra 0 mm e 0.002 mm (Classificazione USDA).

Artropodi. Gli Artropodi sono animali invertebrati provvisti di uno scheletro esterno (esoscheletro), contenente “chitina” (una sostanza organica azotata, talvolta impregnata di sali minerali e sostanze coloranti) e di zampe articolate, letteralmente, infatti, il termine artropode significa piedi articolati. Considerati i dominatori del pianeta Terra, hanno saputo conquistare tutti gli ambienti, dove rappresentano la base delle reti alimentari e svolgono i ruoli più disparati e da soli, rappresentano circa i 5/6 delle specie finora classificate (sono conosciute circa 2 milioni di specie). Gli artropodi vivono negli ambienti terrestri, marini e nell’aria. I 4 gruppi principali sono: Aracnidi, Crostacei, Miriapodi, Insetti (comprendono: ragni, scorpioni, insetti, aragoste, gamberi, acari, millepiedi, ecc.).

Aspirazione. Penetrazione di una sostanza o di una miscela solida o liquida, direttamente attraverso la cavità orale o nasale, o indirettamente per rigurgitazione, nella trachea e nelle vie respiratorie inferiori.

Assorbimento. Attrazione e incorporazione mediante contatto prolungato (ad esempio assorbimento di acqua). In fisiologia è il fenomeno del passaggio di sostanze nel mezzo interno (es. linfa nelle piante) attraverso una membrana organica e quindi ai tessuti dell’organismo. Nelle piante sono le radici che assolvono a questa funzione trofica che consiste nell’assorbimento dell’acqua e dei sali minerali dal terreno, che si verifica nella zona appunto di assorbimento: i peli radicali, presenti in questa zona della radice, sono un’estroflessione dell’epidermide, che aumentano in modo notevole la superficie di contatto con il terreno, accrescendo notevolmente la capacità di assorbimento; segue la funzione di trasporto dove la linfa grezza, cioè la soluzione diluita di sali minerali, di composizione molto simile alla soluzione circolante nel suolo, una volta assorbita, viene trasportata verso l’alto, a tutte le altre parti della pianta, attraverso lo xilema che, partendo dalle radici, si dirama nel fusto fi no a raggiungere le foglie; infine la funzione meccanica in quanto le radici ancorano la pianta al terreno assicurandone la sua stabilità.

Assuefazione. È il fenomeno per il quale insetti, acari e funghi diventano resistenti ad una determinata sostanza attiva a seguito di trattamenti ripetuti; l’organismo tollera sempre più un agente esterno che in fitoiatria è il PF impiegato per combatterlo.

Atmosfera (unità di misura). L’atmosfera (simbolo atm), è un’unità di misura della pressione molto usata nella pratica e nel linguaggio corrente che non fa parte del Sistema internazionale. Nel determinare la pressione atmosferica, l’atmosfera è misurata in base alla temperatura, ma gioca un ruolo anche il grado di umidità relativa dell’aria stessa; per questo nel sistema internazionale la misurazione della pressione atmosferica è stata sostituita da una diversa unità di misura, più precisa: il pascal (Pa). L’atmosfera e le altre unità di misura della pressione possono essere così convertite tra loro: 1 atm = 760 torr = = 760 mm Hg = 101325 Pa = 101,325 kPa = 1,01325 bar = 1013,25 mbar. Quindi: 1 bar = 0,9869 atm = 105 Pa = 100 kPa = 0,1 MPa.

Atomizzatore (o irroratrice ad aeroconvezione). Macchina irroratrice che consente di effettuare trattamenti alle colture attraverso lo spargimento di una soluzione acquosa sotto forma di piccolissime gocce.

Attività curativa. Quella che viene esercitata durante il periodo di incubazione della malattia.

Attività eradicante. Quella che viene esercitata dopo la fase di evasione del patogeno.

Attività estintiva. Quella che viene esercitata al fine di impedire al patogeno di completare il proprio ciclo biologico e di perpetuarsi da un anno all’altro.

Attività preventiva. Quella che viene esercitata prima che il patogeno inizi il processo infettivo.

Attività trofica. Attività di nutrizione.

Attrattivo sessuale. Si dice di particolari sostanze che emanano il caratteristico odore delle femmine per richiamare il maschio della stessa specie. Tali sostanze costituiscono la base per l’attuazione di programmi di lotta integrata che prevedono l’uso di “trappole sessuale” innescate con tali prodotti, per il monitoraggio (la conta delle catture permette di verificare la densità della popolazione del fitofago da combattere) e la definizione di soglie di intervento per le specie dannose delle colture agricole, come pure per la messa in atto di tecniche di difesa basate sulla cattura in massa e la confusione sessuale.

Attrezzatura per l’applicazione di pesticidi. Ogni attrezzatura specificamente destinata all’applicazione dei pesticidi, compresi gli accessori essenziali per il funzionamento efficace di tale attrezzatura, quali ugelli, manometri, filtri, vagli e dispositivi di pulizia per serbatoi (Direttiva 2009/128 CE art. 3). Il termine pesticidi è sostituito da “PF” nel D.Lgs. 14 agosto 2012 , n. 150.

Ausiliare. Organismo utile che esplica la propria attività ostacolando lo sviluppo delle popolazioni di insetti e acari dannosi all’agricoltura. Gli ausiliari sono costituiti soprattutto da artropodi (indicati con il nome di entomofagi) e da entità patogene (funghi, virus e batteri).

Autorità competente. L’autorità o le autorità o gli organismi istituiti dagli Stati membri per adempiere agli obblighi risultanti dall’applicazione del regolamento CLP.

Autorizzazione all’acquisto dei PF. Vedi Certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo PF.

Autorizzazione di un prodotto fitosanitario. Atto amministrativo mediante il quale l’autorità competente di uno Stato membro autorizza l’immissione sul mercato di un prodotto fitosanitario nel suo territorio (Regolamento (CE) 1107/2009 art. 3).

Avvertenza. Una parola che indica il grado relativo di gravità del pericolo per segnalare al lettore un potenziale pericolo; si distinguono due gradi di pericolo:

  1. a) pericolo: avvertenza per le categorie di pericolo più gravi;
  2. b) attenzione: avvertenza per le categorie di pericolo meno gravi (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Avvicendamento colturale (a ciclo chiuso o libero) è una tecnica adottata in agricoltura che prevede la variazione, da un ciclo produttivo all’altro, della specie agraria coltivata nello stesso appezzamento, al fine di migliorare o mantenere la fertilità del terreno agrario e garantire, a parità di condizioni, una maggiore resa. Si contrappone alla tecnica della monosuccessione, che consiste nella ripetizione sullo stesso appezzamento della coltura effettuata nel ciclo precedente. La tecnica si distingue in due tipi:

  • Avvicendamento a ciclo chiuso o rotazione colturale: segue uno schema rigido che non varia mai e si ripete periodicamente a cicli poliennali di durata compresa fra due e nove anni. Si basa su schemi stabiliti secondo tradizioni storiche e locali che dipendono da fattori socio-economici, climatici e geografi ci. Nell’agricoltura moderna è stato soppiantato dall’avvicendamento libero.
  • Avvicendamento libero: segue uno schema non rigidamente predefinito che adotta comunque i principi di base dell’avvicendamento. Si basa su schemi liberi, che variano nel medio periodo, in relazione a fattori prevalentemente economici

Avvizzimento. Stato irreversibile di appassimento della vegetazione destinato a concludersi con il disseccamento e la morte della parte interessata.

Azienda ULSS. Azienda Unità Locale Socio Sanitaria.

Azione di copertura. Azione specifica di un PF che agisce esclusivamente sulla superficie del vegetale trattato ed è soggetto al dilavamento.

Azoto [g/kg] è il più importante elemento nutritivo per le piante poiché fa parte di una serie di composti di grande importanza biologica.

Azoto totale è l’unione tra la frazione organica e la frazione inorganica presente nel suolo.

AWC [mm/m di suolo] si riferisce alla massima quantità di acqua, utilizzabile dalla maggior parte delle colture, che un suolo è in grado di trattenere. E’ data dalla differenza tra la quantità di acqua presente nel suolo, alla capacità di campo, e quella presente al punto di appassimento.

Baccello. Il frutto delle leguminose in forma di guscio allungato, bivalve, che racchiude nel suo interno i semi. Deriva da un ovario formato da una sola foglia carrellare (fagiolo, pisello).

Bagnante. Coadiuvante che migliora la distensione della miscela antiparassitaria irrorata, favorendo l’aumento dell’area (superficie vegetale) che una determinata quantità di liquido può ricoprire, favorendo una più regolare distribuzione del PF.

bar. Unità di pressione pari a un milione di barie.

Barra (o irroratrice a barra). Irroratrice per colture erbacee, a polverizzazione meccanica; in taluni casi il trasporto delle gocce avviene mediante lama d’aria.

Batterio. Organismo unicellulare caratterizzato dalla capacità di svolgere autonomamente tutte le funzioni vitali. La cellula batterica è provvista di un involucro rigido chiamato parete cellulare ed il suo citoplasma è organizzato diversamente da quello delle cellule animali e vegetali, ad esempio non ha i mitocondri ed il nucleo. I batteri fitopatogeni abitano gli spazi intercellulari degli organi vegetali interessati.

Battericida. Sostanza attiva o PF che ha la proprietà di combattere i batteri.

Batteriosi. Malattia causata da batteri.

Biocida. Si intende la sostanza attiva e il PF contenente una o più sostanze attive, presentati nella forma in cui sono consegnati all’utilizzatore, destinati a distruggere, eliminare, rendere innocui, impedire l’azione o esercitare altro effetto di controllo su qualsiasi organismo nocivo per la salute umana o animale e per combattere gli organismi che danneggiano i prodotti naturali o fabbricati.

Biodiversità. La variabilità degli organismi viventi, di qualunque origine, inclusi gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali fanno parte; tale variabilità può comprendere la diversità all’interno di ogni specie, tra le specie e degli ecosistemi (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Biologia. Termine dal significato assai vasto che comprende tutte le scienze che studiano gli esseri viventi, defi nendone le leggi generali che ne regolano il ciclo vitale.

Brachizzante. Composto organico di sintesi (fitoregolatore esogeno), irrorato su piante in accrescimento per rallentare il loro sviluppo vegetativo e ridurne la taglia, per favorirne l’irrobustimento e l’attività produttiva (anticipazione della messa a frutto). I brachizzanti agiscono inibendo i fattori naturali di crescita che regolano la distensione cellulare.

Buona pratica. In fitoiatria si intende la modalità di lavoro che tiene conto delle proprietà dei PF utilizzati, delle caratteristiche delle macchine e dell’irroratrice, dell’utilizzo dei DPI e della formazione degli operatori addetti. Con il concetto di “buona pratica” si intende quindi una modalità di lavoro nella quale, in base alla valutazione condotta e agli eventuali interventi migliorativi effettuati, il rischio possa essere considerato ragionevolmente basso e quindi accettabile.

Buona pratica fitosanitaria. Pratica mediante la quale sono selezionati, dosati e distribuiti nel tempo i trattamenti che prevedono l’applicazione di prodotti fitosanitari a determinati vegetali o prodotti vegetali, nel rispetto dei loro impieghi autorizzati, in modo da assicurare un’efficacia accettabile con la minima quantità necessaria, prendendo nella debita considerazione le condizioni locali e le possibilità di controllo colturale e biologico (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Campo di attività di un PF. Insieme dei parassiti animali e vegetali e delle malerbe controllate da un PF.

Cancerogena. Una sostanza o una miscela di sostanze che induce il cancro o ne aumenta l’incidenza nell’animale o nell’uomo.

Cancro. In patologia vegetale, lesione localizzata, solitamente in organi legnosi, derivante dall’alterazione dei tessuti corticali a cui possono far seguito dei processi iperplastici a carico dei tessuti contigui.

Carbonio organico [%] Componente della materia organica presente nei suoli, svolge una essenziale funzione positiva su molte proprietà del suolo. Favorisce l’aggregazione e la stabilità delle particelle del terreno con l’effetto di ridurre l’erosione, il compattamento, la fessurazione e la formazione di croste superficiali; migliora l’attività microbica e la disponibilità per le piante di elementi nutritivi come azoto e fosforo.

Cellula. Elemento costitutivo fondamentale proprio di tutti gli organismi viventi.

Cellulosa. Polisaccaride insolubile contenuto nella membrana delle cellule vegetali.

Centralina microclimatica. Insieme di strumenti meccanici od elettronici adatti alla rilevazione dei dati climatici. È utile, ad esempio, per il calcolo dell’avvio dell’infezione e del relativo periodo di incubazione di un dato fungo.

Certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo di PF. Come previsto al paragrafo A.1.1. del PAN esso è rilasciato a tutti gli utilizzatori professionali maggiorenni che abbiano presentato regolare domanda, frequentato un apposito corso di formazione e ottenuto una valutazione finale positiva.

Cicaline. Piccoli insetti della famiglia dei tiflocibidi (ordine dei rincoti).

Cicatrizzante. PF in grado di favorire la formazione del callo di cicatrizzazione nelle ferite provocate dalla potatura, da un innesto o da traumi su piante legnose.

Ciclo biologico. Successione degli stadi di sviluppo di un organismo.

CL 50 (concentrazione letale 50) Indica la concentrazione di sostanza attiva che causa la morte del 50% degli animali trattati. Viene espressa in parti per milione (ppm).

CLP o Regolamento CLP. Regolamento (CE) n. 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele.

Classe di pericolo. La natura del pericolo fisico, per la salute o per l’ambiente (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Classe tossicologica. Suddivisione dei PF sulla base delle loro DL50 e CL50. Classificazione precedente il Reg. 1272/2008 CLP.

Clone. Soggetto derivato dalla moltiplicazione agamica e pertanto dotato delle stesse caratteristiche genetiche del soggetto dal quale deriva.

Clorofilla. Pigmento verde caratteristico delle piante superiori e di gran parte delle inferiori destinato a compiere fondamentali funzioni della vita vegetale.

Cloroplasti. Organi cellulari di colore verde adibiti alla fotosintesi. In una cellula se ne possono trovare varie decine.

Clorosi. Stato di alterazione delle foglie che si manifesta con una perdita di intensità della tipica colorazione verde.

Coadiuvante. Sostanza priva di attività biologica che, se aggiunta alla formulazione di un PF, migliora l’azione della sostanza attiva, favorendo la regolare distribuzione e persistenza della miscela irrorata.

Coadiuvanti. Sostanze o preparati costituiti da coformulanti o da preparati contenenti uno o più coformulanti, nella forma in cui sono forniti all’utilizzatore e immessi sul mercato, che l’utilizzatore miscela ad un PF, di cui rafforzano l’efficacia o le altre proprietà fitosanitarie (D.Lgs. 14 agosto 2012 , n. 150).

Coformulanti. Le sostanze o i preparati che, pur essendo utilizzati o destinati ad essere utilizzati in un PF o in un coadiuvante, non sono né sostanze attive né antidoti agronomici o sinergizzanti.

Coleotteri. Ordine di insetti con apparato boccale masticatore i cui adulti possiedono le ali anteriori notevolmente sclerificate che ricoprono quelle membranose del secondo paio talora atrofizzate o assenti.

Colture ammesse. È l’elenco delle colture su cui si può impiegare un determinato PF, come riportato nell’etichetta.

Compatibilità. Determina la possibilità o meno di unire due o più PF in una miscela senza che ciò provochi fitotossicità o diminuzione dell’efficacia dei singoli prodotti (vedi antagonismo). Le società produttrici forniscono indicazioni e tabelle di compatibilità.

Concentrato. Preparato commerciale di PF che prevede la sua diluizione prima dell’impiego.

Concentrazione. È la quantità (percentuale) di sostanza attiva contenuta in un determinato PF (g/l, g/kg).

Concentrazione d’impiego. È la quantità di sostanza attiva o di PF nell’unità di volume o di massa di una miscela antiparassitaria al momento dell’impiego (g o ml/hl, kg o l/ha).

Concia. Trattamento ai semi allo scopo di prevenire l’attacco di parassiti animali e vegetali.

Confusione sessuale. Il metodo consiste nel diffondere nell’aria il feromone sessuale che emette la femmina di ogni specifico insetto bersaglio, in misura tale da impedire al maschio di localizzarla e di fecondarla. Il mancato accoppiamento determinerà una popolazione di insetti assai diminuita e di conseguenza un minor danno ai frutti.

Consiglio di prudenza. Una frase che descrive la misura o le misure raccomandate per ridurre al minimo o prevenire gli effetti nocivi dell’esposizione a una sostanza o miscela pericolosa conseguente al suo impiego o smaltimento (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Consulente. Persona che ha acquisito un’adeguata conoscenza e fornisce consulenza sulla difesa fitosanitaria e sull’impiego sicuro dei pesticidi, nell’ambito professionale o di un servizio commerciale, compresi, se pertinenti, i servizi di consulenza privati o pubblici, gli agenti commerciali, i produttori e i rivenditori di prodotti alimentari (Direttiva 2009/128 CE art. 3).

Contaminazione. Dal punto di vista fitopatologico, è l’arrivo del patogeno sulla pianta; dal punto di vista ambientale è l’inquinamento dovuto alla presenza indesiderata di PF nell’ambiente.

Controllo funzionale. Insieme delle verifiche e dei controlli che serve a valutare la corretta funzionalità di una macchina irroratrice.

Copertura. Si dice di un PF che esercita la sua azione soltanto sulle superfici vegetali su cui è presente; non penetra negli organi della pianta, è dilavabile e degradabile dagli agenti atmosferici (vedi “Azione di copertura”).

CSC. Capacita di scambio cationico. Attraverso le reazioni di scambio [meq/100g] il terreno è in grado di trattenere i principali cationi nutritivi come il Calcio, Magnesio, Sodio e Potassio in forme di facile disponibilità per le colture, alle quali vengo ceduti in cambio di altri cationi. La sede principale degli scambi avviene sulla frazione argillosa del suolo e sui colloidi organici (acidi umici). In terreni che presentano una debole CSC (es. sabbiosi) il contributo della sostanza organica è spesso fondamentale, mentre in terreni argillosi ad elevata CSC il contributo della sostanza organica è trascurabile.

Degradazione. Passaggio di una sostanza inorganica o organica da una forma complessa ad una più semplice; questo processo può essere il risultato dell’azione di microorganismi, acqua, aria, luce solare od altri agenti.

Densità. Il rapporto tra la massa di un corpo e il peso di un uguale volume di acqua distillata.

Densità apparente [gr/cm3] è il rapporto tra la massa ed il volume del suolo ed è solitamente è inversamente proporzionale alla porosità del suolo.

Deriva. Fenomeno in base al quale, durante l’irrorazione, la miscela antiparassitaria, a causa del vento o di errate modalità di distribuzione, raggiunge colture o abitazioni adiacenti all’appezzamento trattato.

Diagnosi. Individuazione di una malattia.

Dichiarante. Il fabbricante o l’importatore di una sostanza o il produttore o l’importatore di un articolo che presenta una registrazione per una sostanza ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Difesa integrata. Attenta considerazione di tutti i metodi di protezione fitosanitaria disponibili e conseguente integrazione di misure appropriate intese a scoraggiare lo sviluppo di popolazioni di organismi nocivi e che mantengono l’uso dei prodotti fi tosanitari e altre forme d’intervento a livelli che siano giustificati in termini economici ed ecologici e che riducono o minimizzano i rischi per la salute umana e per l’ambiente. L’obiettivo prioritario della «difesa integrata» è la produzione di colture sane con metodi che perturbino il meno possibile gli ecosistemi agricoli e che promuovano i meccanismi naturali di controllo fitosanitario (Direttiva 2009/128 CE art. 3 e D.Lgs. 14 agosto 2012 , n. 150).

Dioica. Pianta che porta solo fi ori femminili o solo fi ori maschili.

Disciplinare di produzione integrata. Sono delle norme tecniche predisposte annualmente dal Settore Servizi Fitosanitari della Regione del Veneto e approvate dal Gruppo Difesa Integrata istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che indicano i criteri d’intervento, le soluzioni agronomiche e le strategie da adottare per la difesa delle colture ed il controllo delle infestanti (Linee tecniche di difesa integrata), nell’ottica di un minor impatto verso l’uomo e l’ambiente, consentendo di ottenere produzioni economicamente sostenibili.

Diserbante. Sostanza attiva o PF utilizzato per combattere, contenere e controllare le malerbe o piante infestanti; viene detto anche erbicida.

Disseccante. Sostanza attiva o PF applicato sulle piante per disseccarne le parti aeree (dell’infestante).

Distributore. persona fi sica o giuridica in possesso del certifi cato di abilitazione alla vendita, che immette sul mercato un prodotto fi tosanitario, compresi i rivenditori all’ingrosso e al dettaglio (D.Lgs. 14 agosto 2012 , n. 150).

Ditteri. Ordine entomologico con insetti noti come mosche, caratterizzati da larve apode e di forma conica e con adulti che hanno le ali del primo paio membranose e trasparenti e quelle del secondo paio alquanto ridotte e trasformate in bilancieri che funzionano principalmente come equilibratori del volo.

DL 50 (Dose Letale 50). Indica la quantità di sostanza attiva di un PF che causa la morte del 50% degli animali trattati in test di laboratorio. Viene espressa in milligrammi di sostanza attiva per ogni kg di peso dell’animale di laboratorio.

Dose d’impiego. Quantità di sostanza attiva o di PF distribuita per unità di superficie (viene espressa in g/ha o in kg/ha). Talora impropriamente viene riferita alla quantità d’acqua (g/hl), o anche di volume di vegetazione da trattare.

DPI (dispositivi di protezione individuale). Insieme di indumenti, attrezzature e accorgimenti tecnici destinato alla protezione personale dell’operatore (lavoratore) contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza durante il lavoro (es. protezione dalle intossicazioni nell’uso dei PF con tuta, maschera, guanti, ecc.).

DPD. Direttiva 1999/45/CE (DPD = Dangerous Preparations Directive) in italiano DPP Direttiva Preparati Pericolosi recepita in Italia dal D.Lgs. 52/1997 e dal D.Lgs. 65/2003.

Drenaggio interno. E’ un indice che prende in considerazione la frequenza e la durata dei periodi durante i quali il suolo non è saturo o è parzialmente saturo di acqua.

DSD. Direttiva 67/548/CEE (DSD = Dangerous Substances Directive) in italiano DSP Direttiva Sostanze Pericolose, recepita in Italia dal D.Lgs. 52/1997 e dal D.Lgs. 65/2003.

DT50 suolo. Indica il tempo di dimezzamento del PF nel suolo, espresso in giorni, indica il tempo in cui la sostanza si dimezza rispetto alla concentrazione iniziale: quanto maggiore è il valore, tanto più persistente è la sostanza nel suolo.

Efficacia. Capacità di raggiungere l’effetto desiderato

Elemento dell’etichetta. Un tipo di informazione armonizzata per l’uso in un’etichetta, ad esempio un pittogramma di pericolo o un’avvertenza.

Entomofago. Organismo che si sviluppa nutrendosi di insetti.

Entomoparassita. Organismo che vive a spese di un insetto.

Entomopatogeno. Organismo in grado di provocare un’infezione su un insetto.

Enzima. Sostanza chimica di natura organica in grado di stimolare delle reazioni (catalizzatore)..

Epidemia. Malattia che assume, in un determinato luogo, il carattere di un’affezione di massa.

Epidemiologia. Studio del ritmo con cui si manifestano le malattie e delle condizioni che favoriscono od ostacolano il loro sviluppo.

Epidermide. Tessuto superficiale che riveste, con funzioni protettive, il corpo della pianta, costituito in genere da un solo strato di cellule

Erbicida. Sinonimo di diserbante (vedi).

Erbicida di pre-emergenza. Erbicida che viene distribuito a scopo preventivo, prima del prevedibile verifi carsi dell’emergenza di una coltura agraria.

Erbicida di post-emergenza. Erbicida che viene distribuito dopo l’emergenza della coltura agraria e su malerbe già nate.

Etichetta. Insieme delle indicazioni commerciali, tecniche e tossicologiche dei PF, incollata o stampata direttamente sulla confezione.

Fabbricante. La persona che fabbrica per conto proprio oppure appalta ad un terzo la fabbricazione di prodotti fitosanitari, sostanze attive, antidoti agronomici, sinergizzanti, coformulanti o coadiuvanti, oppure la persona designata dal fabbricante come suo unico rappresentante ai fini dell’osservanza del presente regolamento (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Fabbricazione. La produzione o l’estrazione di sostanze allo stato naturale (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Facoltativo. In fitoiatria si definisce così un organismo che si adatta a condizioni di vita sia saprofitaria che parassitaria.

Fascia di rispetto non trattata. È una porzione di biotopo agricolo che separa fisicamente l’area trattata da un corpo idrico o da un’area sensibile da proteggere. Rappresenta pertanto una fascia di sicurezza nella quale non può essere effettuato il trattamento con il PF. Ha lo scopo di contenere la deriva e il ruscellamento del PF stesso rispetto ai corpi idrici superficiali (salvaguardia degli organismi acquatici), oppure rispetto ad aree esterne alla coltura (salvaguardia di artropodi o piante non bersaglio). Le fasce di rispetto non trattate possono comprendere:

  • – un’area non coltivata (bordo, capezzagna, etc.) che si interpone fra la coltura sulla quale viene eseguito il trattamento ed il corpo idrico superficiale o un’area sensibile da proteggere; solo se inerbiti il bordo o la capezzagna possono avere una funzione antiruscellamento, mentre mantengono la loro funzione antideriva anche se non sono inerbiti;
  • – una porzione di campo coltivato non trattato confi nante con il corpo idrico o con l’area sensibile da proteggere;
  • – una zona mista che nel suo insieme comprende sia una porzione di campo coltivato non trattato sia un’area non coltivata.

Fascia vegetata non trattata. È una fascia ricoperta da un manto erboso che si interpone fra il bordo campo e il corpo idrico superfi – ciale. Ha lo scopo principale di contenere il ruscellamento per salvaguardare gli organismi acquatici e:

  • non può essere un’area al bordo del campo dove transitano le macchine agricole (per evitare il compattamento del terreno che ostacolerebbe l’infi ltrazione dell’acqua) altrimenti rientrerebbe nella tipologia “fascia di rispetto non trattata”;
  • deve avere una copertura vegetale uniforme ed ininterrotta, senza solchi

Fattori abiotici. Agenti non viventi in grado di provocare un’alterazione sulla pianta.

Fattori biotici. Organismi viventi responsabili di un’alterazione.

Fenotipo. In genetica, l’insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo determinate dall’interazione fra la sua costituzione genetica e l’ambiente.

Feromone. Sostanza volatile secreta dall’organismo animale, che consente scambi istantanei di messaggi fra insetti della medesima specie

Fisiopatia. Alterazione dovuta a fattori abiotici quali: sbalzi termici, traumi, carenze, ustioni da sole, ozono, ecc.

Fitofago. Organismo animale che vive a spese dei vegetali

Fitofarmaco. Sostanza attiva o PF destinato a combattere le avversità delle piante. Sinonimo di prodotto fitosanitario (PF).

Fitoiatria. Scienza che studia gli stati patologici delle piante ed i mezzi di difesa allo scopo di migliorare la produzione vegetale.

Fitotossicità. Azione dannosa (es. ustione) che il PF provoca anche sulle piante che dovrebbe proteggere. Tossico per le piante. Può essere una conseguenza dell’uso improprio dei PF.

Fitotossico. Composto in grado di provocare un’alterazione sulla pianta.

Formulato. Indica il PF pronto all’acquisto. Può essere composto da una o più sostanze attive, in percentuali diverse, coadiuvanti e inerti. Può presentarsi sotto forma di polvere secca o bagnabile, granuli, concentrato emulsionabile, prodotto solubile, microincapsulato, pasta, aerosol, ecc.

Fornitore. Ogni fabbricante, importatore, utilizzatore a valle o distributore che immette sul mercato una sostanza, in quanto tale o in quanto componente di una miscela, o una miscela (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Fosforo. [mg/kg] Dopo l’azoto è il nutriente che con maggiore frequenza limita la crescita delle colture. Sebbene la richiesta di fosforo da parte delle colture non sia elevata, la immobilizzazione a cui questo elemento va in contro fa si che le dosi da apportare siano sempre relativamente alte.

Fotosintesi. Processo che avviene nelle piante verdi sotto l’azione della luce e che porta alla sintesi dei carboidrati.

Fumigazione. Operazione che consiste nell’utilizzare un gas o una sostanza attiva che origina un gas tossico (PF) in grado di distruggere gli organismi nocivi viventi (parassiti delle piante).

Fungicida. Sostanza attiva o PF in grado di combattere le infezioni fungine provocando la morte della cellula fungina.

Gas. Sostanza che a 50 °C ha una tensione di vapore superiore a 300 kPa o è completamente gassosa a 20 °C alla tensione normale di 101,3 kPa.

Geodisinfestante. Sostanza attiva o PF utilizzato per la disinfestazione del terreno.

Germe. Termine generico per indicare l’organo di diffusione di un agente di malattia.

Germoplasma. Materiale suscettibile di produrre l’individuo vegetale, perché contenente l’insieme dei caratteri genetici dell’individuo stesso (es. il seme).

Gradi-giorno. Valori di temperatura media giornaliera superiori al limite termico biologico necessario per l’avvio di uno stadio di sviluppo.

Graminicida. Diserbante attivo contro le malerbe appartenenti alle famiglia delle Graminacee.

Granulare. Formulazione solida, scorrevole, pronta all’uso, costituita da granuli (particelle) di dimensioni volute, da disperdere nell’acqua.

Granuli idrodispersibili. Si dice di un formulato secco a microgranuli che si disperde facilmente in acqua.

Gigantismo. Aumentato sviluppo generale della pianta.

Global GAP. È un protocollo che definisce le buone pratiche agricole (GAP, Good Agricultural Practice), relative agli elementi essenziali per lo sviluppo della best practice (migliore tecnica), applicabili ad aziende agricole, coltivazioni e prodotti della terra, allevamenti. Il protocollo è stato creato dall’Eurep (Euro-Retailer Produce Working Group), che unisce alcune tra le più importanti catene commerciali europee, al fine di rispondere alle crescenti esigenze di sicurezza alimentare e di rispetto dell’ambiente provenienti dai clienti europei che sempre più richiedono l’adozione di standard internazionali.

Gradiente vegetativo. Aspetto della vegetazione che riveste un ramo in conseguenza della gradualità di sviluppo e di accrescimento dei relativi germogli.

Habitat. Indica il luogo fisico, l’ambiente in cui la popolazione di una specie vive e in cui dispone delle risorse necessarie a svilupparsi, delle condizioni climatiche idonee alla sopravvivenza e di risorse nutritive sufficienti per il suo sostentamento

Ibrido. Individuo derivato dall’incrocio di genitori aventi tra loro differenti caratteri ereditabili

Identificatore del prodotto. Informazioni che consentono l’identificazione della sostanza o miscela.

Ife. Cellule allungate e disposte a mo’ di fi lamenti che, intrecciandosi tra loro, danno origine al micelio fungino (tallo). Imballaggio. Uno o più contenitori e qualsiasi altro componente o materiale necessario affi nché i contenitori possano svolgere la loro funzione di contenimento e altre funzioni di sicurezza (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Imenotteri. Insetti appartenenti all’ordine omonimo con ali membranose e trasparenti e con femmine provviste di ovopositore morfologico che costituisce un organo di difesa o di offesa. Immissione sul mercato. La detenzione a scopo di vendita all’interno della Comunità, comprese l’offerta in vendita o qualsiasi altra forma di cessione, a titolo oneroso o gratuito, nonché la stessa vendita, distribuzione o altra forma di cessione, salvo la restituzione al venditore precedente. L’immissione in libera pratica nel territorio della Comunità costituisce immissione sul mercato ai fi ni del presente regolamento (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3)

Importatore. Ogni persona fi sica o giuridica stabilita nella Comunità responsabile dell’importazione (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP)

Importazione. L’introduzione fi sica nel territorio doganale della Comunità. Regolamento (CE) 1272/2008 CLP. Imprenditore agricolo. Persona fi sica o giuridica, come defi nita dall’art. 2135 del codice civile.

Impurezza. Qualunque componente, diverso dalla sostanza attiva pura e/o variante pura, presente nella materia tecnica (in particolare componenti originati dal processo di fabbricazione o dalla degradazione durante la conservazione) (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Incompatibilità. Impossibilità di uso congiunto di due o più PF. In caso di miscelazione di più PF, sono inoltre p Incubazione. Fase compresa tra l’inoculazione del patogeno e la comparsa dei primi sintomi della malattia. Nel regno animale periodo di tempo necessario per il completamento dello sviluppo embrionale. ossibili fenomeni di fitotossicità.

Incubazione. Fase compresa tra l’inoculazione del patogeno e la comparsa dei primi sintomi della malattia. Nel regno animale periodo di tempo necessario per il completamento dello sviluppo embrionale.

Indicatore di rischio. Risultato di un metodo di calcolo utilizzato per valutare i rischi dei pesticidi per la salute umana e/o l’ambiente (Direttiva 2009/128 CE art. 3).

Indicazione di pericolo. Frase attribuita a una classe e categoria di pericolo che descrive la natura del pericolo di una sostanza o miscela pericolosa e, se del caso, il grado di pericolo (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Inerti. Sostanze chimiche inerti, presenti nel PF con funzione diluente e/o di trasporto.

Infestazione. Invasione in un’area coltivata o in un luogo localizzato della coltura da parte di animali o di piante nocive.

Infezione. Penetrazione e sviluppo, in un organismo vegetale, di germi patogeni detti infettivi. Si tratta di funghi, batteri e virus che, penetrati nei tessuti sani di una pianta, provocano fenomeni patologici

Infusione. Apporto costante del liquido contenente il PF nei tessuti del vegetale.

Inoculazione. Fase iniziale di una malattia durante la quale il patogeno aggredisce e si stabilizza sull’ospite.

Inoculo. Tutto ciò che di un patogeno può diffondersi ad altri ospiti, permettendo così all’infezione di perpetuarsi.

Insetticida. Sostanza attiva o PF che ha la proprietà di contenere o estinguere un’infestazione di insetti dannosi.

Insetto. Organismo animale del phylum (tipo) artropodi col corpo suddiviso in capo, torace e addome, provvisto di tre paia di zampe inserite nel torace e, nelle forme alate, di due paia di ali.

Intervallo di sicurezza. Numero di giorni che deve intercorrere tra l’ultimo trattamento e la raccolta o, per le derrate alimentari, tra l’ultimo trattamento ed il consumo. Viene definito anche tempo di carenza. Il suo rispetto consente di rientrare entro i Residui Massimi Ammessi (RMA).

Intossicazione. Assunzione eccessiva di tossico. Può avvenire per via orale, cutanea, inalatoria ed essere acuta o cronica. Intossicazione acuta: si evidenzia entro le 24 ore dall’assunzione del tossico. Dà sintomi evidenti. Intossicazione cronica: si esplica a seguito di somministrazioni continue e prolungate nel tempo a basse concentrazione di tossico.

Irritazione della pelle. La produzione di lesioni reversibili della pelle a seguito dell’applicazione di una sostanza di prova per una durata massima di 4 ore.

Irritazione oculare. Alterazione dell’occhio conseguente all’applicazione di sostanze di prova sulla superficie anteriore dell’occhio, totalmente reversibile entro 21 giorni dall’applicazione.

Irroratrice. Apparecchiatura per la distribuzione dei PF in forma liquida finemente suddivisi in goccioline (trattamento fitosanitario). Le irroratrici si suddividono in: tradizionali (a un fluido: antiparassitario), atomizzatori e nebulizzatori (a due fluidi: antiparassitario e aria).

Irrorazione aerea. L’applicazione di pesticidi da un aeromobile (aereo o elicottero) (Direttiva 2009/128 CE art. 3).

Larva. Stadio di sviluppo post-embrionale di un insetto che, sgusciando dall’uovo, si presenta con una forma radicalmente diversa dall’adulto (metamorfosi). Negli acari la larva rappresenta lo stadio giovanile, fuoriuscito dall’uovo di forma simile all’adulto ma molto più piccolo di quest’ultimo e dotato soltanto di tre paia di zampe.

Larvicida. Sostanza attiva o PF che agisce contro lo stadio larvale di un insetto.

Lepidotteri. Insetti (farfalle) appartenenti all’omonimo ordine caratterizzato da individui con ali più o meno sviluppate e ricoperte di sottilissime squame, zampe molto esili e apparato boccale foggiato a spiritromba (sorta di proboscide).

Lignina. Composto chimico abbondantemente presente nel legno in associazione con la cellulosa.

Limite di concentrazione. Valore limite di ogni impurezza, additivo o singolo costituente classificati presenti in una sostanza o in una miscela che può comportare la classificazione della sostanza o della miscela (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Limite Massimo di Residuo (LMR). Rappresenta la concentrazione (espressa in mg kg-1 di prodotto) massima di residuo del PF ammissibile all’interno della derrata alimentare che non risulta dannosa per il consumatore: è strettamente correlato all’intervallo di sicurezza. Dal 2 settembre 2008 i valori di LMR sono armonizzati a livello europeo attraverso l’applicazione del Regolamento (CE) n. 396/05. Questo signifi ca che da questa data i LMR sono fi ssati esclusivamente a livello europeo e non più dai singoli Stati membri.

Limo. [%] E’ la frazione granulometrica del terreno che comprende particelle di diametro compreso tra 0.002 mm e 0.05 mm (Classificazione USDA).

Linee tecniche di difesa integrata. Sono predisposte dal Servizio Fitosanitario competente delle diverse Regioni e Province autonome e approvate dal Gruppo Difesa Integrata istituito presso il MiPAAF, indicano i criteri d’intervento, le soluzioni agronomiche e le strategie da adottare per la difesa delle colture ed il controllo delle infestanti, nell’ottica di un minor impatto verso l’uomo e l’ambiente, consentendo di ottenere produzioni economicamente sostenibili. Esse sono il riferimento per la Difesa Integrata Volontaria di cui all’articolo 20 del D.Lgs. n. 150 del 14 agosto 2012.

Linfa. Liquido presente all’interno dei vasi conduttori della pianta.

Lipidi. Sostanze grasse.

Liquido. Sostanza o miscela che a 50 °C ha una tensione di vapore non superiore a 300 kPa (3 bar), non è completamente gassosa a 20 °C alla pressione standard di 101,3 kPa e ha un punto di fusione o un punto iniziale di fusione uguale o inferiore a 20° C alla pressione standard di 101,3 kPa. Una sostanza o miscela viscosa per la quale non può essere determinato uno specifi co punto di fusione deve essere sottoposta alla prova ASTM D 4359- 90 o alla prova di determinazione della fl uidità (prova del penetrometro) prescritta nell’allegato A, sezione 2.3.4, dell’accordo europeo concernente il trasporto internazionale di merci pericolose su strada (ADR).

Lisciviazione. Processo per cui gli elementi solubili del suolo per effetto dello scorrimento e della percolazione delle acque, vengono trasportati o migrano negli strati più profondi.

Lotta antiparassitaria. L’insieme delle azioni volte a contenere la diffusione dei parassiti animali o vegetali che danneggiano le colture.

Lotta biologica. La lotta biologica consiste nell’uso di antagonismi naturali per contenere le popolazioni degli organismi dannosi. Nella lotta ai parassiti si sfrutta l’azione degli organismi utili naturalmente presenti nelle colture o artificialmente allevati e moltiplicati in laboratorio (biofabbriche) e immessi nelle colture con lanci periodici (ad esempio coccinelle e crisope distribuite per combattere gli afi di). Interventi di lotta biologica vengono realizzati soprattutto in ambienti protetti (serre), mediante il lancio di entomofagi quali: Fitoseidi, Encarsia, ecc.

Lotta chimica (a calendario). Si basa sostanzialmente sull’intervento con trattamenti cautelativi ripetuti a determinati intervalli, seguendo alcune predeterminate fasi fenologiche delle colture, senza tenere conto della presenza del parassita, della soglia di intervento o del rischio reale di sviluppo della malattia.

Lotta chimica guidata. La lotta guidata ha rappresentato il primo tentativo di razionalizzare la difesa chimica introducendo il concetto di “soglia di intervento” o “soglia economica”. In pratica il trattamento viene effettuato solo quando le avversità raggiungono una pericolosità tale da giustifi care il costo dell’intervento. Se il danno arrecato alla coltura è superiore al costo che si deve sostenere per eseguire il trattamento, si interviene, in caso contrario si tollera la presenza del parassita.

Lotta integrata. La lotta integrata defi nita secondo l’OILB (Organizzazione per la lotta biologica) come “L’applicazione razionale di un complesso di misure biologiche, biotecnologiche, chimiche, colturali o di selezione vegetale, con le quali si limita al minimo indispensabile l’impiego dei PF, contenenti sostanze chimiche per mantenere i parassiti a livelli inferiori a quelli che provocano danni o perdite economicamente inaccettabili”, rappresenta la naturale evoluzione della lotta guidata e trae origine dalla possibilità di impiego di nuovi metodi di intervento di tipo biologico. Fra questi hanno trovato pratica applicazione l’impiego di formulati a base di Bacillus thuringiensis, di insetti e acari ausiliari ed il metodo del disorientamento con feromoni sessuali.

Meccanismo d’azione. Modo in cui la sostanza chimica interferisce con i processi vitali degli organismi.

Metabolita. Qualunque prodotto di degradazione di una sostanza attiva, di un antidoto agronomico o di un sinergizzante, che si formi negli organismi o nell’ambiente. Un metabolita è considerato rilevante se esistono motivi per ritenere che possieda proprietà intrinseche, comparabili a quelle della sostanza madre, in termini di attività biologica bersaglio o che comporti per gli organismi un rischio più elevato o comparabile a quello della sostanza madre o che possieda determinate proprietà tossicologiche ritenute inaccettabili. Tale metabolita è rilevante per la decisione generale di approvazione o per la definizione delle misure di mitigazione del rischio (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Metamorfosi. Complesso di modifi cazioni o di trasformazioni che gli insetti subiscono nel corso della vita postembrionale per divenire adulti.

Metodi non chimici. Metodi alternativi ai pesticidi chimici per la protezione fitosanitaria e la gestione delle specie nocive, basati su tecniche agronomiche quali quelle di cui al punto 1 dell’allegato III della direttiva 2009/128/CE, o metodi di controllo fisico, meccanico o biologico delle specie nocive. Regolamento (CE) 1107/2009 art.3.

Micelio. Corpo vegetativo dei funghi formato da numerosi fi lamenti intrecciati (ife) in grado di svolgere le funzioni fondamentali per la vita.

Micete. Termine usato come sinonimo di fungo.

Micologia. Scienza che studia i funghi.

Micopatia. Malattia causata da un fungo.

Micoplasmi. Organismi unicellulari simili ai batteri per quanto riguarda l’organizzazione cellulare, ma da questi differenziabili per la mancanza di parete cellulare. L’habitat di tali microrganismi è il floema delle piante ospiti.

Micoplasmosi. Malattia causata da micoplasmi. Micorriza. Simbiosi radicale tra funghi e piante arboree.

Microgranulato. Formulato avente particolari dimensioni delle particelle comprese tra 250 e 600 micron.

Microimenotteri. Imenotteri di piccole dimensioni in prevalenza parassiti di altri insetti.

Micron (µ). Unità di misura corrispondente ad un millesimo (1/1.000) di millimetro.

Microrganismi. Entità microbiologiche, compresi i funghi e i virus inferiori, cellulari o non cellulari, capaci di replicarsi o di trasferire materiale genetico (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Microrganismo. Termine generico indicante tutti gli esseri viventi visibili soltanto a forte ingrandimento.

Minima Lavorazione. Vedi agricoltura conservativa

Miscela. Una miscela o una soluzione composta di due o più sostanze (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP). Nota bene: “miscela” (nel Regolamento CLP) e “preparato” (nel Regolamento REACH) sono sinonimi. Il capitolo 1.2 del GHS dell’ONU precisa che le due o più sostanze “non reagiscono”.

Modalità di azione. È il modo con cui il PF agisce nei confronti del patogeno contro cui è utilizzato. Contro le crittogame: preventiva, curativa, eradicante; contro i fitofagi: contatto, ingestione, asfi ssia; contro le piante infestanti: contatto, sistemica, antigerminello.

Molluschicida. Sostanza attiva o PF che ha la proprietà di combattere e contenere i molluschi. Sono indicati per la lotta contro le lumache senza guscio (dette limacce) e le chiocciole (con il guscio).

Monitoraggio. valutazione della presenza quali-quantitativa dei parassiti animali e vegetali per poter stabilire il momento opportuno per eseguire il trattamento.

Monosucessione. Consiste nella ripetizione, sullo stesso appezzamento, della coltura effettuata nel ciclo precedente o per più cicli ripetuti.

Morfologia. Studio della forma e della struttura degli esseri viventi.

Mucillaggini. Sostanze complesse di varia natura diffuse nel mondo vegetale capaci di assorbire e trattenere grandi quantità di acqua.

Mummia. Frutto di consistenza pressoché legnosa a seguito di un processo di marcescenza e di successiva disidratazione.

Mummificazione. Processo che porta alla formazione di una mummia (vedi).

Muta. Processo con il quale la forma giovanile dell’insetto accrescendosi si libera della vecchia cuticola, che si distacca dall’epidermide, per formarne una più ampia.

Mutazione. Modifica improvvisa e trasmissibile, spontanea o indotta, del patrimonio genetico.

Nanismo. Ridotto sviluppo generale della pianta.

Nc. Sigla che indica i PF “non classifi cati”; classifi cazione superata dall’applicazione del Reg. (CE) 1272/2008 CLP.

Neanide. Stadio di sviluppo post-embrionale di un insetto che sgusciando dall’uovo si presenta con una forma più o meno somigliante all’adulto. È privo degli abbozzi delle ali.

Nebulizzatore. Sinonimo di irroratrice a polverizzazione pneumatica.

Nebulizzazione. Divisione ed emissione nell’aria di una miscela antiparassitaria o di altro liquido sotto forma di goccioline. Dispersione nell’atmosfera di un PF allo stato di nebbia o di fumo. Anche di trattamento inteso ad assicurare condizioni di umidità, mediante erogazione di acqua finemente nebulizzata, così da coprire le foglie con un velo sottile di liquido.

Necrosi. Trasformazione di ordine biochimico che si produce nei tessuti dopo la morte delle cellule .

Nematocida. Sostanza attiva o PF che ha la proprietà di combattere i nematodi.

Nematodi. Animali invertebrati di piccolissime dimensioni (anguillule), presenti nel terreno, che comprendono molte specie dannose per le colture agrarie.

Ninfa. Stadio post-embrionale di un insetto nel quale ha inizio la formazione delle ali. Negli acari si riscontrano in genere due (protoninfa e deutoninfa) o più stadi ninfali morfologicamente simili agli adulti da cui differiscono soprattutto per la non raggiunta maturità sessuale.

No tillage. E’ una tecnica agronomica di gestione del suolo che prevede la non lavorazione del terreno inerbito con coltivazioni erbacee allo scopo di mantenere una fertilità fisica paragonabile a quella dei terreni naturali.

Organismi geneticamente modificati (OGM). Organismi il cui materiale genetico è stato modificato, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 2, della direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sul rilascio deliberato nell’ambiente di organismi geneticamente modificati (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Organismi nocivi. Qualsiasi specie, ceppo o biotipo appartenente al regno animale o vegetale nonché altri agenti patogeni nocivi per i vegetali o i prodotti vegetali. Regolamento (CE) 1107/2009 art.3.

Organo. Unità anatomica, fisiologica e funzionale costituita da diversi tipi di tessuti associati per svolgere specifiche funzioni che interessano l’intero organismo.

Ormone. Sostanza in grado di presiedere alla regolazione funzionale dell’organismo.

Ospite primario. Pianta sulla quale l’insetto o il microrganismo svolge la prima parte del suo ciclo.

Ospite secondario. Pianta sulla quale l’insetto o il microrganismo si porta per svolgere la seconda parte del suo ciclo.

Ovicida. Prodotto particolarmente attivo contro le uova del parassita.

PA (p.a.). Vedi principio attivo e sostanza attiva.

Parassita. Organismo animale o vegetale che si sviluppa a spese di altri organismi chiamati ospiti, durante tutto il loro ciclo vitale, con danni alla coltura senza provocare obbligatoriamente la loro distruzione. Si distingue l’endoparassita che si sviluppa dentro all’ospite e l’ectoparassita che si evolve all’esterno dell’ospite.

Parassitoide. Termine usato per indicare un organismo animale che si sviluppa a spese di una vittima che rimane, prima di morire, in uno stato atto a consentire all’ospite il completamento dello sviluppo. A differenza del parassita propriamente detto, esso termina il suo ciclo vitale oppure la fase parassitica del suo ciclo causando la morte dell’ospite.

Partenocarpia. Consiste nella formazione di frutti senza che sia avvenuta la fecondazione. I frutti partenocarpici non contengono semi.

Partenogenesi. Forma di riproduzione sessuale nella quale non interviene l’elemento germinale maschile e l’uovo si sviluppa egualmente per originare un nuovo individuo.

pascal (simbolo: Pa). È un’unità di misura derivata del Sistema internazionale, utilizzata per misurare lo sforzo e la pressione. È equivalente a un newton su metro quadrato (N/m2 ). 1 bar = 105 Pa.

Patogeno. Agente infettivo capace di penetrare, diffondersi e accrescersi a spese dei tessuti dell’ospite, producendo malattia, alterazione o danneggiamento.

Permeabilità. E’ un indice che si riferisce alla capacità del suolo di essere attraversato dall’acqua con moto verticale verso il basso.

Pericolosa. Sostanza o miscela che corrisponde ai criteri relativi ai pericoli fi sici, per la salute o per l’ambiente defi niti nell’allegato I, parti da 2 a 5, del regolamento CLP.

Periodo di sicurezza. Vedi intervallo di sicurezza.

Persistenza di azione. Il tempo, espresso in giorni, entro il quale il PF si mantiene effi cace nei confronti del parassita da combattere. La persistenza dipende oltre che dalle caratteristiche chimico-fi siche del prodotto, dalle condizioni pedo-climatiche. Tale attività può essere dovuta alla sostanza attiva od ai suoi prodotti di degradazione. La persistenza d’azione non deve essere confusa con la presenza di residui sulle produzioni vegetali.

Peso specifico. Il rapporto tra il peso relativo di un corpo e quello di un altro corpo (di solito l’acqua distillata) di pari volume, preso come termine di paragone.

Pesticida (dal latino pestis: fl agello). Termine utilizzato per designare una sostanza attiva o un PF che permette tanto di lottare contro i nemici delle colture, degli animali domestici, dell’uomo e dei prodotti raccolti.

PF (p.f.). Prodotto fitosanitario (vedi).

pH. Simbolo con il quale in chimica si indica l’acidità o la basicità di una soluzione.

Pirodiserbo. Tecnica impiegata per il controllo delle malerbe mediante il fuoco.

Pittogramma di pericolo. Una composizione grafi ca comprendente un simbolo e altri elementi grafici, ad esempio un bordo, motivo o colore di fondo, destinata a comunicare informazioni specifiche sul pericolo in questione (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Polifago. Parassita animale o vegetale che vive a spese di ospiti vegetali differenti.

Polverizzazione. Processo di formazione delle gocce per frantumazione di un velo continuo di liquido. La polverizzazione può essere: meccanica: avviene per all’azione di una pompa che genera una pressione idraulica responsabile della frantumazione del liquido attraverso una piccola apertura negli ugelli; pneumatica: si genera grazie a una correre d’aria ad alta velocità che serve sia a produrre le gocce; centrifuga: le gocce si formano per effetto della forza centrifuga in un polverizzatore apposito; mista: tipologia che comprende i processi in cui alla formazione delle gocce concorrono sia la pressione idraulica sia la velocità dell’aria.

POP (Persistent Organic Pollutants). Gli inquinanti organici persistenti, o POP, sono sostanze chimiche molto resistenti alla decomposizione che possiedono alcune proprietà tossiche. Per le loro caratteristiche di persistenza e tossicità sono particolarmente nocive per la salute umana e per l’ambiente. Il pericolo consiste nella loro crescente concentrazione negli ecosistemi terrestri e acquatici. Popolazione interessata. Le persone residenti o domiciliate all’interno e in prossimità delle aree in cui vengono effettuati i trattamenti con prodotti fitosanitari (D.Lgs. 14 agosto 2012, n. 150).

Portata di un ugello. Quantità di acqua che passa attraverso l’ugello a una determinata pressione, espressa in litri al minuto; si può ricavare dalle tabelle fornite dai costruttori di ugelli alle diverse pressioni o misurarla direttamene raccogliendo il getto erogato in un bicchiere graduato cronometrando il tempo e conoscendo la pressione.

Portata di un ventilatore. Quantità di aria prodotta dal ventilatore espressa in metri cubi/ora (m3 /h) o metri cubi/secondo (m3 /s); la conoscenza di questo dato permette una migliore taratura dell’irroratrice nei frutteti.

Potatura. È l’insieme di operazioni, rappresentate da tagli, asportazioni, cambiamenti di posizione di rami o altre parti di alberi e arbusti, volte a ottenere dalle piante reazioni utili all’uomo.

ppm. parti per milione.

P.P.O.. Prodotto per Piante Ornamentali.

Predatore. Animale che si nutre a spese di altri animali chiamati prede e che uccide per attacco diretto.

Preparati. Miscele o soluzioni composte di due o più sostanze destinate ad essere utilizzate come prodotti fi tosanitari o coadiuvanti (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Pressione. Parametro di lavoro delle irroratrici a polverizzazione meccanica, indicativo dell’intensità della spinta impressa alle gocce: più alta è la pressione, più fi ni sono le gocce prodotte.

Principio attivo. Vedi sostanza attiva.

Prodotti fitosanitari (nel testo PF). I prodotti, nella forma in cui sono forniti all’utilizzatore fi nale, contenenti o costituiti da sostanze attive, antidoti agronomici o sinergizzanti, destinati ad uno dei seguenti impieghi:

1) proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o prevenire gli effetti di questi ultimi, a meno che non si ritenga che tali prodotti siano utilizzati principalmente per motivi di igiene, piuttosto che per la protezione dei vegetali o dei prodotti vegetali;

2) influire sui processi vitali dei vegetali, ad esempio nel caso di sostanze, diverse dai nutrienti, che influiscono sulla loro crescita;

3) conservare i prodotti vegetali, sempreché la sostanza o il prodotto non siano disciplinati da disposizioni comunitarie speciali in materia di conservanti;

4) distruggere vegetali o parti di vegetali indesiderati, eccetto le alghe, a meno che i prodotti non siano adoperati sul suolo o in acqua per proteggere i vegetali;

5) controllare o evitare una crescita indesiderata dei vegetali, eccetto le alghe, a meno che i prodotti non siano adoperati sul suolo o in acqua per proteggere i vegetali (D.Lgs. 14 agosto 2012, n. 150).

Prodotti vegetali. Prodotti di origine vegetale, non trasformati o che hanno subito solo un trattamento semplice, quale la macinazione, l’essiccamento o la spremitura, sempreché non si tratti di vegetali (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Prodotto antiparassitario. Sinonimo di prodotto fitosanitario.

Prodotto formulato. Associazione di una o più sostanze attive e di coadiuvanti con proprietà diverse che formano il PF adattato all’uso previsto.

Produttore di un articolo. Ogni persona fisica o giuridica che fabbrica o assembla un articolo all’interno della Comunità (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Produzione con metodo biologico. Per agricoltura biologica si intende il metodo di produzione che esclude l’uso di prodotti di sintesi per la difesa fitosanitaria e per la nutrizione delle piante. Quindi, in agricoltura biologica, la difesa fitosanitaria può essere attuata solamente con prodotti di origine naturale (es. rame, zolfo, piretrine naturali, ecc.) o applicando le tecniche di lotta biologica precedentemente descritte (insetti utili e microorganismi come ad esempio il Bacillus thuringiensis).

Produzione integrata. Secondo la definizione dell’Organizzazione Internazionale di Lotta Biologica (OILB) “la produzione integrata consiste nella produzione economica di derrate di elevata qualità, ottenuta dando priorità ai metodi ecologicamente più sicuri, minimizzando gli effetti collaterali indesiderabili e l’ uso dei prodotti chimici di sintesi, per aumentare la sicurezza per l’ ambiente e la salute umana”. La produzione integrata può pertanto essere definita come un sistema di produzione agro-alimentare che utilizza tutti i metodi e mezzi produttivi e di difesa dalle avversità delle produzioni agricole, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici.

Pubblicità. Forma di promozione, tramite mezzi elettronici di comunicazione o la stampa, della vendita o dell’impiego dei prodotti fitosanitari; essa è rivolta a persone diverse dal titolare dell’autorizzazione e da chi immette sul mercato il prodotto fitosanitario (inclusi i relativi agenti) (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Punto di infiammabilità. Si intende la temperatura più bassa (corretta alla pressione normale di 101,3 kPa) alla quale l’applicazione di una sorgente di accensione provoca l’accensione dei vapori di un liquido in condizioni di prova specifiche.

Quiescente. In fase di riposo.

Rapporto C/N è un indice del grado di decomposizione della sostanza organica nei suoli minerali. Un humus ben decomposto ha un rapporto C/N compreso fra 9 e 11, mentre valori superiori del rapporto denunciano una lenta decomposizione della sostanza organica (Immobilizzazione azoto) e valori inferiori, una rapida mineralizzazione.

Registro dei trattamenti È stato istituito dal DPR 290/01, art. 42 e successivi provvedimenti regionali. Ogni utilizzatore di PF deve annotarne l’uso, preferibilmente entro 48 ore e comunque non oltre i 30 gg. dall’utilizzo. Tale registro deve essere conservato in azienda per almeno i 3 anni successivi alla compilazione.

Regolatore di crescita. Termine riferito ad un preparato in grado di interferire sul regolare processo di sviluppo di un organismo.

Repellente. Sostanza o prodotto la cui presenza sulla pianta, per il suo particolare odore, colore, effetto meccanico ecc., dissuade gli animali dal consumare o da frequentare la coltura o la parte trattata.

Repellenza. Proprietà di alcuni prodotti capaci di respingere alcuni fitoparassiti.

Residui. Una o più sostanze, compresi i loro metaboliti e i prodotti risultanti dalla loro degradazione o reazione, presenti nei o sui vegetali, prodotti vegetali, prodotti animali edibili, acqua potabile o altrove nell’ambiente, e derivanti dall’impiego di un prodotto fitosanitario (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Residuo Massimo Ammesso (RMA). Quantità massima di sostanza attiva che può essere rilevata nei prodotti alimentari posti in commercio e destinati all’alimentazione. Esprime la quantità massima di sostanza attiva che in fase di sperimentazione ha dimostrato di non arrecare danno alla salute.

Resistenza. Caratteristica acquisita di un parassita animale o vegetale che presenta una sensibilità ridotta nei confronti di un certo PF; questo fenomeno può essere il risultato di un cambiamento genetico.

Resistenza al dilavamento. La capacità di un PF distribuito sulla coltura di opporsi alla sua rimozione da parte della pioggia o dell’irrigazione. Questa caratteristica determina in buona parte la persistenza d’azione dei formulati, specialmente di quelli di copertura.

Resistività elettrica. L’attitudine di un suolo ad opporre resistenza al passaggio della corrente; è influenzata da molti fattori, tra cui la granulometria, l’umidità, il contenuto in scheletro, la sostanza organica ecc

Rete Natura 2000. È lo strumento fondamentale per la conservazione della biodiversità nell’Unione Europea (direttiva 92/43/CEE – Habitat e direttiva 79/409/CEE – Uccelli), istituita con lo scopo di agevolare gli scambi e i collegamenti ecologici di habitat e specie animali e vegetali particolarmente rari e minacciati di estinzione, riducendo e frammentazioni e le alterazioni degli ambienti naturali causate da diversi fattori tra cui urbanizzazione, attività industriali, infrastrutture e agricoltura intensiva. I Siti della Rete Natura 2000 comprendono le ZPS e i SIC, che a breve saranno trasformati in ZSC.

SA (s.a.). Sostanza attiva (vedi).

Sabbia [%] È la frazione granulometrica del terreno che comprende particelle di diametro compreso tra 0.05 mm e 2 mm (Classificazione USDA).

  1. SC. Sospensione concentrata.

Scheda di sicurezza (SDS). Scheda, a corredo di ogni PF, contenente informazioni di dettaglio per la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro e dell’ambiente

Scheletro [%] frazione di terreno costituita da elementi di diametro superiore ai 2 mm. Lo scheletro totale è la percentuale di scheletro cumulativa media del profilo pedologico (unisce sia lo scheletro primario che quello secondario).

SDS. Scheda di Dati di Sicurezza.

Selettività. Proprietà di un PF di agire specificatamente sul parassita bersaglio, risultando effi cace solo contro alcuni fitofagi (o una certa gamma di infestanti) e “rispettando” la specie o la coltura utile.

Senescenza. Termine usato per indicare un processo di invecchiamento.

Serra. Ambiente chiuso, statico e accessibile, adibito alla produzione di colture, recante un rivestimento esterno solitamente translucido, che consente uno scambio controllato di materia ed energia con l’ambiente circostante e impedisce il rilascio di prodotti fitosanitari nell’ambiente. Ai fini del presente regolamento sono considerati come serre anche gli ambienti chiusi, adibiti alla produzione di vegetali, il cui rivestimento esterno non è translucido (per esempio per la produzione di funghi o di indivia) (Regolamento (CE) 1107/2009 art. 3).

Sfarfallamento. Complesso di atti attraverso i quali l’insetto adulto fuoriesce all’aperto dopo essersi liberato della struttura neanidale, ninfale o pupale.

SIC. Siti di Importanza Comunitaria (SIC) per la tutela di particolari ambienti naturali, previsti dalla Direttiva comunitaria 92/43/CEE – Habitat e specifi catamente individuati dalla Regione Veneto. In queste aree sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e/o delle popolazioni delle specie (faunistiche e floristiche) per cui il sito è stato designato. Questi siti verranno poi qualificati come Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Insieme alle Zone di Protezione speciali (ZPS) costituiscono la Rete Natura 2000.

Simbiosi. Associazione tra due organismi appartenenti a specie diverse.

Simbolo. Un elemento grafico destinato a fornire informazioni in maniera sintetica.

Sindrome. Sinonimo di sintomatologia.

Sinergia. Azione congiunta di due o più prodotti che si manifesta in un’efficacia superiore o inferiore (sinergia positiva o negativa) a quella delle sostanze utilizzate singolarmente.

Sinergizzante. la sostanza o preparato che può potenziare l’attività della sostanza attiva o delle sostanze attive contenute in un PF.

Sintomatologia. Complesso dei sintomi che caratterizzano uno stato morboso.

Sintomo. Manifestazione che caratterizza e consente di diagnosticare una malattia.

Sistemicità. La capacità di un PF di essere assorbito dai tessuti vegetali ed immettersi nel sistema vascolare. Ciò gli permette di trovarsi integro ed efficace lontano dal punto di applicazione, anche in parti vegetali sviluppatesi dopo il trattamento.

Sistemico. Si dice di sostanza attiva o di PF che è trasportata (penetra) all’interno dei tessuti della pianta e può muoversi all’interno di essi.

Soglia economica di intervento. Limite economico che giustifi ca la realizzazione di un intervento fi tosanitario.

Soglia di danno. È il limite in cui il valore della diminuzione produttiva causata dal fi tofago eguaglia il costo del trattamento fi tosanitario.

Soglia di intervento. È una soglia prudenziale che indica il momento in cui conviene effettuare il trattamento, prima, cioè, che venga raggiunta la soglia di danno.

Soglia di tolleranza. Limite di infezione o infestazione (danno) al di sotto del quale non conviene effettuare il trattamento.

Solarizzazione. È una tecnica di parziale sterilizzazione del terreno, di basso impatto economico ed ambientale, che utilizza l’energia solare. Si attua coprendo il terreno, grazie ad un fi lm plastico steso da apposite macchine. Per la sua efficacia le condizioni ottimali di utilizzazione sono: elevata temperatura, intensa radiazione solare e almeno quattro settimane di copertura, in modo da garantire l’effetto termico e le sue conseguenze fi no alla profondità di 20 cm. Gli effetti consistono nel cambiamento della composizione microbiologica e chimica e della struttura fi sica del terreno e, in particolare, nella riduzione, e a volte nell’eradicazione, degli organismi fitopatogeni (funghi, batteri, nematodi ed erbe infestanti) con incremento dei microrganismi competitivi non patogeni.

Solido. Una sostanza o miscela che non corrisponde alle defi nizioni di liquido o gas.

Sommatoria termica. Somma dei valori termici medi giornalieri.

Sostanza. Un elemento chimico e i suoi composti, allo stato naturale od ottenuti per mezzo di un procedimento di fabbricazione, compresi gli additivi necessari a mantenerne la stabilità e le impurezze derivanti dal procedimento utilizzato, ma esclusi i solventi che possono essere separati senza compromettere la stabilità della sostanza o modificarne la composizione (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Sostanza attiva. Si intende la sostanza chimica o biologica, presente nel PF, che possiede un’attività nei confronti degli organismi nocivi o dei vegetali.

Sostanza autoreattiva. Una sostanza o miscela liquida o solida termicamente instabile, che può subire una decomposizione fortemente esotermica, anche in assenza di ossigeno (aria). Questa defi nizione esclude le sostanze e miscele classificate, conformemente al regolamento CLP, come esplosive, perossidi organici o comburenti.

Sostanza autoriscaldante. Una sostanza o miscela liquida o solida diversa da un liquido o solido piroforico che, per reazione con l’aria e senza apporto di energia, può autoriscaldarsi. Una tale sostanza o miscela differisce da un liquido o solido piroforico per il fatto che si accende solo se in grande quantità (chilogrammi) e dopo un lungo lasso di tempo (ore o giorni).

Sostanza esplosiva. Sostanza (o miscela di sostanze) solida o liquida in grado di per sé tramite reazione chimica di produrre gas a temperatura, pressione e velocità tali da arrecare danni all’ambiente circostante. Sono incluse le sostanze pirotecniche anche quando non emettono gas.

Sostanza intermedia. Una sostanza fabbricata, consumata o utilizzata per essere trasformata, mediante un processo chimico, in un’altra sostanza (in seguito denominata «sintesi») (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Sostanza intermedia non isolata. Una sostanza intermedia che durante la sintesi non è intenzionalmente rimossa (tranne che per il prelievo di campioni) dalle apparecchiature in cui la sintesi ha luogo. Tali apparecchiature comprendono il recipiente di reazione con i suoi accessori e le apparecchiature attraverso cui la sostanza o le sostanze passano durante un processo a fl usso continuo o a lotti, nonché le tubazioni mediante cui la sostanza o le sostanze sono trasferite da un recipiente a un altro in cui si produce la fase successiva della reazione; non comprendono invece il serbatoio o altri recipienti in cui la sostanza o le sostanze sono conservate dopo essere state fabbricate (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Sostanza organica. E’ l’insieme di tutti i materiali organici di origine naturale presenti nella pedosfera che per attacco microbico, subiscono una graduale demolizione delle strutture cellulari fino alla trasformazione in sostanze umiche. La sostanza organica diminuisce la tossicità di alluminio e manganese in ambienti acidi e riduce l’attività degli ossidi di ferro e alluminio, responsabili dell’immobilizzazione del fosforo. Inoltre migliora la struttura degli aggregati nel suolo.

Sostanza potenzialmente pericolosa. Qualsiasi sostanza che sia intrinsecamente in grado di causare effetti negativi sugli esseri umani, sugli animali o sull’ambiente e che sia contenuta o prodotta in un prodotto fi tosanitario in concentrazioni tali da comportare un rischio che tali effetti si producano. Queste sostanze includono anche, ma non solo, le sostanze che soddisfano i criteri per essere classificate come pericolose conformemente al regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classifi cazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele, e presenti nel prodotto fitosanitario in concentrazioni tali da far considerare il prodotto come pericoloso ai sensi dell’articolo 3 della direttiva 1999/45/CE (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

  1. SP. Polvere solubile in acqua.

Specie. Raggruppamento sistematico comprendente individui interfecondabili aventi caratteri simili.

Spettro di azione. Indica la capacità del PF di agire a largo spettro (su più gruppi di organismi) o in modo selettivo (es. salvaguardando gli insetti utili). È l’insieme delle avversità o delle malerbe controllate da un PF.

Spettro di attività. Quadro complessivo dell’efficacia di un fitofarmaco nei confronti dei diversi parassiti.

Stadio fenologico. Vedi fase fenologica.

Stato membro relatore. Lo Stato membro che si assume il compito della valutazione di una sostanza attiva o di un antidoto agronomico o di un sinergizzante (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Sterilizzazione. Operazione, solitamente attuata con mezzi chimici o fi sici, realizzata allo scopo di uccidere i microrganismi presenti nell’ambiente in cui si opera.

Sterilizzazione del terreno. Intervento con il quale si tende ad eliminare i parassiti ed i patogeni del terreno. Si può attuare sia con l’impiego del vapore che dei fumiganti, nonché con la solarizzazione.

  1. T. Simbolo che indica i prodotti fitosanitari tossici; classifi cazione superata dall’applicazione del Reg. (CE) 1272/2008 CLP.

T+. Simbolo che indica i prodotti fitosanitari molto tossici; classificazione superata dall’applicazione del Reg. (CE) 1272/2008 CLP.

Taratura. Regolazione dell’irroratrice al fi ne di applicare la quantità desiderata (volume) di PF per una determinata area, in un certo periodo di tempo .

Tempo di carenza. Vedi intervallo di sicurezza.

Tempo di rientro. Periodo di tempo che si deve attendere dopo un trattamento per il rientro nelle aree trattate a scopo di attività lavorativa senza indossare i Dispositivi di Protezione Individuale previsti per l’esecuzione dei trattamenti.

Terapia. Insieme di mezzi atti a combattere una malattia.

Titolare dell’autorizzazione. La persona fisica o giuridica che detenga un’autorizzazione di un prodotto fi tosanitario (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Tossicità acuta della sostanza attiva. Tossicità di una sostanza attiva che si valuta attraverso la determinazione della Dose Letale 50 o la Concentrazione Letale 50 della sostanza attiva.

Tossicità dei PF. Si intende il grado di velenosità di un PF e si classifica conoscendo la Dose Letale 50 o la Concentrazione Letale 50 della sostanza attiva.

Tossine. Prodotti derivati dal metabolismo di organismi viventi che turbano la normalità delle funzioni della pianta ospite.

Translaminare. Capacità di un PF di penetrare e traslocare dalla lamina della superfi cie trattata a quella opposta (vedi modalità di azione).

Trappole cromotropiche. Pannelli colorati e cosparsi di colla per attirare e catturare gli insetti.

Trappole sessuali. Strumentazione idonea per la cattura dei maschi di determinate specie di insetti ricorrendo ad un feromone specifi co (attrattivo sessuale).

Traslocazione. Movimento di una sostanza all’interno della pianta in senso acropeto (verso l’alto) o basipeto (verso il basso).

Traspirazione. Funzione mediante la quale l’organismo vegetale elimina acqua sottoforma di vapore.

Trattamento post-raccolta. Trattamento, dopo il raccolto, di vegetali o prodotti vegetali in uno spazio confi nato dove non vi è possibilità di fughe, per esempio in un magazzino (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Tumore. Formazione che compare in seguito ad un anomalo processo di moltiplicazione cellulare.

Ubiquitario. Organismo in grado di vivere dappertutto.

  1. UE. Unione europea.

Ugello. Componente dell’irroratrice che svolge l’azione di polverizzare la miscela di prodotti fitosanitari, immettendo il liquido nell’aria sotto forma di piccolissime gocce.

Ugello antideriva. Particolare tipo di ugello costruito in modo da produrre un numero ridotto di gocce molto piccole, in genere tramite una pre-camera o mediante un sistema di aspirazione d’aria nel corpo dell’ugello stesso (ugelli Air Inclusion).

Ugello pneumatico. Nome improprio che defi nisce il polverizzatore delle irroratrici pneumatiche. É composto da un condotto conformato a tubo di Venturi (cioè con una strozzatura) in cui passa una corrente d’aria molto veloce che polverizza il liquido che vi arriva a bassa pressione.

Umidità assoluta. Quantità di vapore acqueo contenuto in un metro cubo di atmosfera, espresso in grammi.

Umidità relativa. Rapporto percentuale tra la quantità di vapore acqueo contenuta in un kg di aria umida e la quantità che vi si troverebbe se l’atmosfera fosse satura.

Uso. Ogni operazione di trasformazione, formulazione, consumo, immagazzinamento, conservazione, trattamento, riempimento di contenitori, trasferimento da un contenitore a un altro, miscelazione, produzione di un articolo od ogni altra utilizzazione (Regolamento (CE) 1272/2008 CLP).

Uso minore. Uso di un PF in uno specifico Stato membro su vegetali o prodotti vegetali che: a) non sono ampiamente diffusi in tale Stato membro; o b) sono ampiamente diffusi, per far fronte ad un’esigenza eccezionale in materia di protezione dei vegetali (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Utilizzatore professionale. Persona che utilizza i pesticidi nel corso di un’attività professionale, compresi gli operatori, i tecnici, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo sia in altri settori (Direttiva 2009/128 CE art. 3).

Vegetali. Piante vive e parti vive di piante, compresi frutti freschi, ortaggi e sementi (Regolamento (CE) 1107/2009 art.3).

Ventilatore. Componente delle irroratici a getto portato che produce una corrente d’aria per trasportare le gocce di miscela sulla vegetazione e migliorare la penetrazione delle gocce nelle foglie.

Vettore. Si dice di un organismo agente (insetto, nematode, acaro, fungo, ecc.) che preleva, trasporta ed inocula una malattia o un virus.

Virosi. Malattia causata da virus.

Virescenza. Inverdimento delle parti colorate del fi ore.

Virulenza. Espressione quantitativa della patogenicità.

Virus. Particelle submicroscopiche costituite da fi lamenti di materiale genetico (DNA o RNA) racchiusi in un involucro di natura proteica. Le entità virali sono parassiti obbligati in quanto debbono contrarre rapporti con cellule vive per assicurarsi la replicazione, unica funzione vitale che sono in grado di compiere perché prive di struttura cellulare.

Vita gregaria. Si riferisce ad individui della stessa specie che vivono in gruppi più o meno numerosi.

Volatile. Sostanza che evapora facilmente e rapidamente.

Volume (volume d’acqua ad ettaro). È la quantità di miscela (acqua + PF) distribuita sulla coltura, espressa in litri per ettaro (l/ha); può essere alto (oltre 500 l/ha per le colture erbacee, oltre 1.000 l/ha per le arboree); medio (150-300 l/ha e 300-1000 l/ha rispettivamente per le colture erbacee e arboree) e basso (meno di 150 l/ha per le colture erbacce e meno di 300 l/ha per le arboree). Da non confondere con la dose d’impiego del PF.

WDG. Granuli (microgranuli) idrodispersibili.

WG. Granuli (microgranuli) idrodispersibili.

WP. Polvere bagnabile.

WS. Formulazione in polvere bagnabile per trattamenti ai semi.

Xi. Simbolo che indica i PF irritanti; classificazione superata dall’applicazione del Reg. (CE) 1272/2008 CLP.

Xn. Simbolo che indica i PF nocivi; classificazione superata dall’applicazione del Reg. (CE) 1272/2008 CLP.